Il Capitolo
PRIMA CAMERA: L’ARCO REALE
Maestro del Sigillo o del Marchio
Nei tempi antichi gli scalpellini incidevano sulle pietre da essi lavorate dei simboli che li identificavano. Esso serviva a diversi scopi: identificare l’artigiano per il conferimento del salario e indurlo a fare del suo meglio, perché soltanto quando il lavoro era perfetto egli vi apponeva la sua “firma”. È il grado più antico che veniva concesso nelle logge operative e richiedeva al Muratore, di registrare il proprio “Marchio”, allo scopo di essere riconosciuto. Si tenevano infatti appositi registri dove erano registrati i vari marchi, cosa che nel Rito si fa ancora oggi.
Il Marchio ci riporta alla costruzione del tempio di Salomone ed alla simbologia della pietra scartata che diventa la Pietra di Volta del Tempio”. Il concetto è centrale perchè rappresenta l’allegoria dell’opera incompiuta senza la pietra di volta e questo marchio sintetizza di fatto il magnetico invisibile legame che unisce i Compagni dell’ Arco Reale nell’armonia universale, sospingendoli verso l’ascesa spirituale.
Questo grado è considerato dagli studiosi e dai ritualisti come il più bello di tutta la massoneria, perché insegna concetti validi in ogni momento della vita. La cerimonia di iniziazione si svolge presso il tempio di Re Salomone. La leggenda che viene raccontata da dimostrazioni pratiche del valore dell’Onestà e della Carità.
Leggi di piùEx Maestro VenerabileInizialmente questo grado dell’Arco Reale era riservato ai Venerabili e agli Ex-Venerabili, cosa che si dovette dimostrare impraticabile, se non altro perché riduceva drasticamente il numero dei possibili candidati. La breve simbologia dell’investitura di questo grado ci ricorda una cosa fondamentale: coloro che siedono sulla cattedra della verità devono innanzitutto apprendere la virtù dell’obbedienza, perché solo colui che conosce i doveri ai quali deve adempiere sul piano spirituale, può insegnare agli altri le virtù, nel rispetto dovuto ad uomini liberi e uguali. Il grado insegna il valore di Armonia e Giustizia. Maestro EccellentissimoÈ questo di gran lunga il più liturgico dei gradi di tutta la massoneria. È il solo grado il cui rituale sia incentrato sul completamento e la consacrazione del tempio di Re Salomone, il principio su cui si basa tutto il simbolismo massonico. Esso è costruito intorno al simbolo della pietra di volta che regge l’architrave, e il grande messaggio che trasmette è il bisogno umano di spiritualità. Maestro dell’Arco RealeÈ l’apice dell’Antica Massoneria e del simbolismo massonico.I gradi del Capitolo dell’Arco Reale forniscono ulteriore luce per il completamento dell’educazione massonica. La Chiave di Volta, il Maglietto, lo Scalpello, il Mezzo Siclo d’argento (una moneta ebraica), la Cripta (Arco), l’Arca dell’Alleanza, la Corona, rivelano importanti verità all’iniziato.york2Le icone di questo grado: la croce Tau, il triangolo e il cerchio sono simboli apparsi in riti religiosi fin dall’alba della storia. Nel simbolismo capitolare la croce Tau indica la rettitudine e il triplo tau distingue i massoni dell’Arco Reale dai profani. Il triangolo (o delta) rappresenta il sacro nome della divinità. Il cerchio rappresenta la fede nell’immortalità. Le figure che compaiono sui quattro stendardi dell’Arco Reale rivela una connessione diretta con l’antica Arte della Massoneria. Esse sono: un leone, un bue, un uomo ed un’aquila. La spiegazione del simbolismo di queste figure si trova nel corso dei rituali dei gradi dell’ Arco Reale. I colori dei quattro stendardi sono il blu, il porpora, il rosso e il bianco, che rappresentano e comunicano all’iniziato particolari valori morali e spirituali. Dal capitolo 26 dell’Esodo sappiamo che questi erano i colori dei veli nel Tabernacolo, che l’Altissimo ordinò a Mosè di costruire nel deserto. Il soffitto interno del Tabernacolo era rosso, che è il colore emblematico della Massoneria Capitolare. Esso simboleggia il fervore e lo zelo che animano tutti i massoni dell’Arco Reale nelle loro relazioni con Dio e con i loro compagni.york4La leggenda che fa da trama al rituale dell’Arco Reale parla di tre personaggi che sono Zorobabele, Principe del Popolo, Aggeo il Profeta e Giosuè il Sommo Sacerdote, lo sfondo è il ritorno degli ebrei in Palestina dopo la cattività babilionese e il ritrovamento di una misteriosa Cripta.Nella cerimonia dell’Arco Reale il Candidato deve passare quattro veli come preliminare della sua esaltazione. Il passaggio dei veli simboleggia le prove e le difficoltà che s’ incontrano e che devono essere superate nella ricerca della verità, mentre altri ipotizzano che esso stia a rappresentare i pericoli incontrati dagli Ebrei rimpatriati nel viaggio da Babilonia a Gerusalemme. Oltre i veli nella cripta si ritrova il nome ineffabile. Il tutto naturalmente dopo un complicato percorso e delle prove.
Astrologia Esoterica
L’Astrologia esoterica è uno strumento destinato agli studiosi di cose iniziatiche essa ha come oggetto lo studio dell’uomo nella sue componenti animica e spirituale, e soprattutto la sua evoluzione nel corso dei secoli. L’Umanità percorre una evoluzione nel suo complesso con andamento ciclico il suo percorso è per così dire predefinito, con un andamento in circa 24000 anni. Questo percorso si divide in una fase evolutiva ed una fase decrescente.
Individualmente gli esseri entrano nel vortice condividendo il destino comune, ed escono quando la loro evoluzione è completa. Dall’astronomia orientale apprendiamo che i satelliti girano intorno ai loro pianeti, e che i pianeti ruotando sul proprio asse, compiendo un movimento di rivoluzione con i propri satelliti intorno al Sole e che il Sole a sua volta con i suoi pianeti e i sui satelliti gira attorno ad un’altra stella, impiegando 24.000 anni terrestri per compiere un giro completo. Questo fenomeno celeste è apparentemente simile al fenomeno di oscillazione della Terra sul proprio asse che provoca la retrocessione dei punti equinoziali dello zodiaco (precessione degli equinozi) ma non è la stessa cosa. La precessione degli equinozi ha un ciclo di 26000 anni. Inoltre il sole è dotato di un’altro movimento per il quale esso percorre un’orbita attorno ad un supremo centro chiamato Vishunabbi che è la sede della potenza creativa di Brahma, o magnetismo universale. Brahma regola il dharma, cioè la facoltà mentale del mondo interiore. Quando il sole, nella sua rivoluzione attorno alla sua stella raggiunge il punto più vicino a questo supremo centro, o sede di brahma (un evento che ha luogo quando l’equinozio di Primavera coincide col primo punto della Bilancia), il dharma, o facoltà mentale, raggiunge una tale evoluzione che l’uomo è in grado di capire ogni cosa, perfino i misteri dello spirito divino. Dopo 12.000 anni, allorché il sole raggiunge quel punto della sua orbita che è il più lontano da Brahma, il supremo centro (evento che si verifica quando l’equinozio di primavera coincide con il primo punto della Ariete), il dharma, o facoltà mentale decade a tal punto che l’uomo non è in grado di afferrare alcunchè al di là della creazione materiale più grossolana. Poi, di nuovo, nello stesso modo quando il sole nel suo moto di rivoluzione comincia ad avanzare verso il punto più vicino al supremo centro, il dharma, o facoltà mentale, comincia a svilupparsi, e questa evoluzione si completa nei successivi 12.000 anni. Ciascuno di questi periodi di 12.000 anni porta con sè un completo mutamento del sistema, sia esteriormente nel mondo materiale, sia interiormente nel mondo intellettuale o elettrico e prende il nome Daiva Yuga, o coppia elettrica. Così in un periodo di 24.000 anni il sole completa l’orbita attorno alla sua stella e porta a termine un ciclo elettrico consistente in 12.000 di arco ascendente e 12.000 di arco discendente. l’evoluzione del dharma o facoltà mentale, è graduale e si divide in quattro diversi stadi distribuiti in un periodo di 12.000 anni. Il periodo di 1.200 anni, durante i quali il sole percorre 1/20 della sua orbita si chiama Kaly Yuga; Il dharma o facoltà mentale, si trova allora nel suo primo stadio e si è sviluppato solo per un quarto; l’intelletto umano non riesce ad abbracciare alcuna cosa che si trova al di là della materia grossolana di questo creato in continua trasformazione, il mondo esterno. Il periodo di 2.400 anni durante i quali il sole percorre 2/20 della sua orbita si chiama Dwapara Yuga, il dharma o facoltà mentale raggiunge allora il secondo stadio della propria evoluzione ed è completo solo per metà; l’intelletto umano allora è in grado di percepire la materia sottile o forme elettriche ed i loro attributi che sono i principi creativi di questo mondo esterno. Il periodo di 3.600 anni durante i quali il sole percorre 3/20 della sua orbita si chiama Treta Yuga; il dharma o facoltà mentale allora raggiunge il suo terzo stadio; l’intelletto umano diventa capace di percepire il magnetismo divino, fonte di tutte le forze elettriche da cui dipende l’esistenza del creato. Il periodo di 4.800 anni durante i quali il sole percorre i rimanenti 4/20 della sua orbita su entrambi i lati del punto più prossimo al supremo centro si chiama Satya Yuga ; il dharma o facoltà mentale raggiunge allora il suo quarto stadio e completa la propria evoluzione; l’intelletto umano diventa allora in grado di comprendere ogni cosa, anche Dio, lo spirito che trascende il mondo visibile. 100.000 di tali Daiva Yuga costituiscono il giorno di Brahma, la potenza Creatrice o Creatore, durante il quale il creato esiste in stato manifesto; ad esso corrisponde un egual periodo che è la sua Notte, durante il quale questa potenza creatrice dorme e il creato si dissolve. Dal 11.501 A.C. quando l’equinozio di Primavera coincideva col primo punto della Bilancia, il sole cominciò ad allontanarsi dal punto della sua orbita che più si avvicinava al supremo centro, andando verso il punto che ne è più lontano e di pari passo le facoltà mentali dell’uomo presero a diminuire. Durante i 4.800 anni che impiegò il sole per passare per una delle coppie Satya, cioè i 4/20 della sua orbita; l’intelletto dell’uomo perse completamente la facoltà di giungere alla conoscenza spirituale. Durante i 3.600 anni che il sole impiegò per passare per il Treta Yuga discendente; l’intelletto perse a poco a poco la facoltà di comprendere il divino magnetismo. Nel corso dei 2.400 anni seguenti, mentre Dwapara Yuga discendente, l’intelletto umano perse ogni potere di acquisire la conoscenza dell’elettricità e dei loro attributi. In altri 1.200 anni vale a dire nel 499 D.C. il sole era passato per il Kali Yuga discendente e aveva raggiunto quel punto della sua orbita che maggiormente dista dal supremo centro; l’equinozio di Primavera coincideva con il primo punto dell’Ariete. Le facoltà mentali dell’uomo erano ridotte a tal punto che esso non era più in grado di comprendere tutto ciò che non fosse la materia grossolana del mondo creato.
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In tal modo il periodo che si aggira attorno al 500 D.C. fu la parte più tenebrosa del Kali Yuga e dell’intero ciclo di 24.000 anni. L’esattezza di questi antichi calcoli dei rishi indiani è confermata dalla storia, che testimonia dell’ignoranza e della sofferenza che regnano in tutto il mondo in quel periodo. A partire dal 499 D.C. il sole cominciò a procedere verso il supremo centro e di pari passo cominciò l’evoluzione dell’intelletto umano. Nel corso dei 1.100 anni di Kali Yuga ascendente, il che ci porta al 1.599, l’intelletto degli uomini era così torbido da non essere in grado di comprendere le forze elettriche, cioè le materie sottili del mondo creato. Anche per quanto riguarda la politica, possono affermare che in linea di massima non c’era pace in nessun paese. Dopo questo periodo, allorchè sopravvenne il sandhi del Kali Yuga che, come dicevamo, ha una durata di 100 anni e che collega il Kali Yuga propriamente detto con il Dwapara Yuga seguente, gli esseri umani cominciarono a scoprire l’esistenza delle materie sottili, gli attributi delle cinque forze elettriche e panchatanmatra; e cominciò a diffondersi nel mondo la pace politica. Oggi (all’inizio del XXI secolo) l’equinozio di primavera, cade tra le stelle fisse dei Pesci e all’inizio dello Dwapara Yuga ascendente. Attorno al 1.600 William Gilbert scopri le forze magnetiche e notò la presenza dell’elettricità in tutta la materia. Nel 1600 Keplero scoprì importanti leggi che regolano l’astronomia e Galileo inventò il telescopio. Nel 1.621 l’Olandese Drebbel inventò il microscopio. Attorno al 1670 Thomas Savery si valse di una macchina a vapore per il sollevamento dell’acqua e 20 anni più tardi Stephen Gray scoprì l’azione dell’elettricità sul corpo umano. Nel mondo politico gli uomini cominciarono ad aver rispetto per sè stessi e la civiltà progredì in molti modi. Con l’annessione della Scozia, l’Inghilterra divenne un regno potente. Napoleone introdusse nell’Europa meridionale il codice che porta il suo nome.L’America proclamò la sua indipendenza e la pace regnò in gran parte nell’Europa. Con il progresso della Tecnica, rotaie e cavi telegrafici furono irradiati sulla faccia della terra. Le materie sottili furono applicate ad usi pratici con l’ausilio di di macchine elettriche e di molti strumenti, quantunque la loro natura non fosse del tutto compresa. Da quando è cominciato il Dwapara Yuga si è iniziato un processo in l’umanità arriverà a comprendere appieno gli attributi elettrici. Ciò ha raggiunto una velocita tumultuosa in qusto secolo. La scoperta della relatività generale, la scoperta delle particelle subnucleari, la decodificazione del genoma umano, il grande progresso delle telecomunicazioni e della cibernetica, così profonda è l’influenza che il tempo esercita sull’universo intero. Nessun essere umano può sottrarsi a questa influenza, eccetto colui che, attraverso la ricerca spirituale e diventando divino, comprende il regno di Dio. Nel periodo del Kali Yuga gli studiosi per non spaventare i loro contemporanei affermarono che l’età oscura dovesse ancora venire. Pertanto accordarono i calcoli affermando che gli anni non erano anni solari normali ma erano più lunghi. Ora questa piccola bugia non è più necessaria. I libri di consultazione di astronomia insegnano che attualmente l’equinozio si trova a 21′ dal primo grado dell’ariete (a Aries, o come la chiamano gli indiani: Revati) e dai calcoli risulta che sono passati 1.500 anni da quando l’equinozio di primavera cominciò a retrocedere, allontanandosi così dal primo punto dell’Ariete. Sottraendo 1.200 anni (durata dell’ultimo Kali Yuga ascendente da 1.500, otteniamo 300, il che indica da quanto tempo il mondo è entrato nel Dwapara Yuga ascendente. L’errore degli almanacchi più antichi sarà in tal modo spiegato chiaramente quando aggiungeremo 3.000 anni a questo periodo di 1.500 anni e otterremo 4.500, il che, negli almanacchi indù, secondo la teoria prevalente erroneamente rappresenta l’anno in corso, cioè il 2000. Nel diagramma che abbiamo già visto, il lettore vedrà che l’equinozio di primavera cade attualmente (nel 2000) tra le stelle della costellazione dei Pesci e nel Dwapara Yuga ascendente. Oggi si comincia a comprendere le caratteristiche del magnetismo, le sue aure, i diversi tipi di elettricità ecc, benchè la scienza moderna non le abbia ancora scoperte del tutto. Quanto ai cinque tipi di elettricità si può osservare che non è difficile capirli se si pensa alle caratteristiche dei nervi, che sono fenomeni puramente elettrici. Ciascuno dei cinque nervi sensori ha una sua caratteristica peculiare e una sua propria funzione. Il nervo ottico trasmette l’impressione visiva della luce e la sua funzione è ben distinta da quella del nervo uditivo e degli altri nervi, a sua volta il nervo uditivo trasmette soltanto i suoni, senza avere altre funzioni che saranno invece prerogative degli altri nervi e così via. In tal modo è chiaro che ci sono cinque specie caratteristiche dell’elettricità cosmica. Per quanto riguarda le proprietà magnetiche, siamo solo all’inizio. Nel Treta Yuga la mente umana comprenderà gli attributi del magnetismo divino (il prossimo Treta Yuga avrà inizio nel 4.099) in realtà attualmente vivono persone eccezionali che, essendosi liberate dalle pastoie del tempo, sono in grado di capire, oggi come oggi, quello che la gente comune non è capace di afferrare. Concludendo questa introduzione, possiamo osservare che i diversi pianeti, esercitando un influsso sui diversi giorni della settimana, hanno dato il nome a ciascuno di essi; similmente le diverse esercitano un influsso sui vari mesi dell’anno. Inoltre ciascuno dei grandi Yuga ha un influsso grandissimo sul periodo di tempo che copre , di conseguenza, nell’indicare gli anni sarebbe meglio che il termine usato specifichi a quale Yuga l’anno appartiene. Poichè gli Yuga vengono calcolati secondo la posizione dell’equinozio, il sistema di numerare gli anni con riferimento ai loro rispettivi Yuga si basa su di un principio scientifico; valendoci di tale sistema ovvieremo alle complicazioni sorte in passato quando si associavano le diverse epoche a personaggi importanti invece che ai fenomeni celesti delle stelle fisse. Sarebbe opportuno chiamare l’anno in cui è stata scritta questa introduzione “299 Dwapara anzichè 2000 A.D. per indicare a che punto vi troviamo nell’ambito dello Yuga attuale. Questo sistema di calcolo era usato in India fino al regno di Raja Vikramaditya. Poichè il sistema di calcolo Yuga è razionale, noi lo seguiremo e lo consigliamo anche ai lettori.
Anno 2000, anno 299 del Dwapara Yuga.
Massoneria e Religione
Spesso si sente parlare da persone non informate del contrasto tra Massoneria e religione, riteniamo pertanto opportuno dire la nostra su questo argomento.
Separiamo prima di tutto i due aspetti fondamentali:
Il rapporto della massoneria con il Divino;
Il rapporto della Massoneria con il clero.
Analizziamo il primo aspetto quello con il Divino:
È importante precisare che la massoneria ammette tra le colonne solo persone che dichiarano esplicitamente di credere in un essere supremo. Dato il momento storico in cui la nostra istituzione è apparsa sulla scena europea, il momento in cui in Inghilterra infuriavano le guerre di religione e la rivalità tra gli Stuart e i Tudor, si è stabilita la regola che non si potesse parlare tra le colonne ne di politica ne di religione, cosa che viene ancor oggi ricordata prima di iniziare i lavori. Inoltre si è tolto in Loggia qualsiasi riferimento che potesse tendere verso il Cattolicesimo o l’Anglicanesimo o il Luteranismo. Affinché cattolici anglicani o luterani potessero riunirsi in pace, mentre fuori infuriavano la violenza e le armi.
In seguito nel corso degli anni si sono affacciati alla porta della Loggia anche ebrei e musulmani e non solo, tutte le religioni trovano posto in pace ed armonia nel Tempio Massonico.
Ognuno dunque porta “tra le colonne” la sua religiosità e la sua spiritualità ed ognuno da il suo contributo nel rispetto del credo altrui.
Vediamo il secondo aspetto quello con il clero:
Innanzi tutto bisogna chiarire che quando parliamo di religione in Italia ci riferiamo solitamente al cristianesimo, con cui nella stragrande maggioranza non abbiamo conflitti, li abbiamo invece con una piccola frazione di questo, meno di un terzo del cristianesimo totale, il cattolicesimo.
Esistono due periodi storici distinti di conflitto con la chiesa cattolica, il primo è quello nato nel momento in cui ci sono state le guerre di religione dal cinquecento in poi che culminarono con l’illuminismo, dove la chiesa romana scomunicò tutti: illuministi enciclopedisti astronomi, persino matematici, e soprattutto massoni. Molti riuscirono a ghermirli e purtroppo finirono sul patibolo, questi sono stati i nostri primi martiri, i martiri del libero pensiero.
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La seconda ondata ci fu con il risorgimento quando, nel paese dello stivale, furono scomunicati tutti, dal re d’Italia ai suoi ministri fino all’ultimo dei carbonari e dei mazziniani. Questo perché, a causa loro, avevano perduto i territori dello stato pontificio.
Anche in questa occasione, molti fratelli furono giustiziati dai gendarmi papalini, ma i loro nomi sono scritti nel libro della nostra imperitura memoria.
Le prime condanne papali della massoneria sono contemporanee alla condanna di Galileo e come quella di Galileo non sono state mai ritirate, eppure la storia è andata avanti, la terra continua a girare attorno al sole e i preti fanno finta di niente e tacciono.
I massoni invece continuano a subire con pazienza il pesante fardello dell’intolleranza. L’esempio che vale per tutti è quello dei nostri fratelli, che sono cattolici osservanti (nessuno è perfetto), a cui vengono negati i sacramenti.
Recentemente la chiesa cattolica ha canonizzato padre Massimiliano Kolbe, morto in un campo di concentramento nazista, si è trattato di uno dei cinque milioni di non ebrei morti nei lager nazisti (1) , ed è curiosa la nemesi storica, Kolbe per tutta la vita aveva fatto due cose: il missionario e questa è una cosa meritoria, ed scritto testi che accusavano i massoni d’ogni nefandezza possibile, e questa non è meritoria. Alla fine della sua vita però Kolbe condivise il martirio con i suoi acerrimi nemici, un cattolico da solo in mezzo ad una miriade di massoni. Chissà se era questo che intendeva il passo evangelico del “vaso di coccio in mezzo ai vasi di ferro”?
Il bersaglio preferito dei nazisti, dopo gli ebrei, erano i massoni. Il numero di fratelli morti nei lager fu enorme. Pensate che nei piani d’invasione dei stati, da parte dei nazisti vi erano dei protocolli per la cattura e l’eliminazione dei massoni (2). I cattolici invece non interessavano molto agli aguzzini con croci uncinate tanto che alla fine qualcuno lo hanno anche fatto Papa.
Adesso abbiamo le idee chiare per dirimere il punto della questione i rapporti con il clero, la conclusione è che noi non perseguitiamo nessuno mentre loro si.
Credo che la cosa sia giustificata dal fatto che il clero cattolico, ed è questa l’essenza del cattolicesimo, si considera il tramite per il regno dei cieli. Secondo loro è solo attraverso la gerarchia ecclesiastica che si arriva all’Altissimo, essi ci dicono: “dateci le vostre suppliche e noi le porgeremo a Dio stesso in persona”.
Ma noi massoni che siamo gente semplice e pragmatica abbiamo di loro (ainoi) un’opinione diversa. È per questo motivo che anche il più religioso tra noi, quando va nella “Casa del Signore” si accorge a malapena che dentro ci sono anche i “domestici”, per carità degnissime persone, alcune anche simpatiche, ma se io sono venuto per il “Padrone di casa”, perché mi devo invece intrattenere con il “maggiordomo” che magari ha anche un cattivo carattere e oltretutto subirne le angherie?
Riassumiamo: i massoni quelli veri, diffidare delle imitazioni, sono persone di profonda spiritualità e con una intensa vita interiore. Ognuno per propria parte, segue uno dei tanti percorsi che gli è più congeniale, ognuno studia approfondisce e medita, ma di solito ritiene di non aver bisogno di un clero, perché è una comodità che rischia di tramutarsi in un frutto avvelenato, giacché come diceva James Joyce: “Non esiste eresia o filosofia così abborita dalla chiesa come un essere umano”.
Per estensione la Massoneria non rifugge solo il clero normale ma anche quello degli “ismo”. Anche le ideologie fanatiche sono da noi considerate delle religioni. Comunismo e nazismo sono delle religioni perché prive di etica in quanto si considerano al di sopra, visto che tutto è giustificato per la nazione o per la classe.
Noi confidiamo in quello che ha mirabilmente esposto Kant, un altro massone, cioè che esistono dei principi morali superiori che sono al di sopra delle chiese di ogni ordine e grado anche politico, ed è a questi principi che ci ispiriamo.
Note:
(1) Nei Lager sono morti undici milioni di persone, sei milioni di ebrei e cinque milioni di non ebrei.
(2) Dall’archivio della Gran Loggia Unita d’Inghilterra pubblicato in Freemasonry today n°2 Autunno 1997
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La Massoneria del Marchio