Il Concilio
SECONDA CAMERA: IL CONCILIO DEI MASSONI CRIPTICI
In Italia il Gran Concilio dei Massoni Criptici prevede due soli gradi: il Maestro Reale e di Maestro Eletto.
Il Simbolismo
L’ambientazione del tempio è una camera sotterranea, sostenuta da nove archi a volta di cui l’ultimo è protetto da un velo, che si raggiunge scendendo nove gradini e che viene aperta e chiusa bussando nove volte. Sono le nove di sera. Una luce indica il cammino verso una camera sotterranea. Nella spiegazione della tavola di tracciamento si dice che il sole è la vera luce che serviva a guidare i nove Fratelli che avevano scoperto dei grandi segreti. Sulla tavola sono dipinti nove archi, e la volta di una camera sotterranea; questa cripta è orizzontale ciò simboleggia un cammino, non una discesa.
Tutta la camera capitolare è influenzata dalla ritualità rosacrociana ermetica. Dicevamo della gestazione che questi due gradi hanno avuto sul finire del 1700, tant’è che con il ricco materiale di partenza si sono potuti costituire oltre ai gradi criptici anche il 13° e14° grado scozzese ma anche il 31° grado del rito di Misraim. Tre maestri devono cercare un tesoro sotto una volta di nove archi, la scoperta di questo tesoro porta la conoscenza dell’essere supremo, trovando il tesoro si potrà varcare il limite posto alla conoscenza, collegandosi alla “Ragione Prima” l’”Uno”, solo così si potrà vedere in noi stessi.
In questo ramo della massoneria è molto importante la simbologia del numero nove. Questo numero, simbolicamente è il numero della conclusione di un ciclo ed è preludio al nuovo. Il nono passo è l’inizio un mondo nuovo.
Il grado di Maestro Reale
Il candidato rappresenta Adoniram. In questo grado è presente il simbolismo del “bel capolavoro” che in questo contesto non è una chiave di volta ma un vaso d’oro collocato sull’altare. In questa situazione Salomone ed Hiram esaminano un vaso d’oro che era stato commissionato per il tempio affinché rappresentasse la misteriosa triade, espressione della deità e delle grandi virtù massoniche. La collocazione del vaso d’oro sull’altare ha anche un’altra valenza, la triade sull’altare non è completa senza l’apporto del contributo dell’elevando maestro reale, e sottintende che il percorso dell’uomo interiore ha completato un altro ciclo. La simbologia della seconda camera capitolare già dall’inizio si manifesta come prettamente Rosa-crociana.york6
Nella Kabalà, il vaso ha un significato di tesoro. Impossessarsi di un vaso, significa conquistare un tesoro. Rompere un vaso vuol dire annullare col disprezzo il tesoro che esso rappresenta. Un simbolismo identico si ritrova nella letteratura mandea e nel testo gnostico copto del III secolo: Pistis Sophia. Nel Bahir testo siriano di un secolo successivo, i sei giorni della Creazione sono chiamati i sei bei vasi. La Shekinà che ricordiamo è l’idea centrale della Kabalà antica e rappresenta l’Altissimo nella sua manifestazione nel mondo del divenire, è anch’essa paragonata a un bel vaso. Nella letteratura medievale, ed in particolare nella ricerca del Graal, il vaso contiene il tesoro. Il vaso alchimistico e il vaso ermetico rappresentano sempre il luogo in cui si operano le meraviglie; sono il seno materno, l’utero in cui si forma una nuova vita donde la credenza che il vaso contenga il segreto della metafora.
Il Maestro Hiram fuori dal tempo guida il candidato in tre deambulazioni, in cui riflette sul significato della vita e della morte e sul senso della ricerca massonica anticipando gli eventi futuri, la progettazione e la costruzione della cripta dove saranno nascosti i segreti dell’arte e della sua conoscenza in particolare la Parola Sacra già nascosta nella cripta sottostante. Ma quello che potrebbe sembrare la esposizioni di tristi presagi sul proprio destino, si evolve invece secondo la tradizione rosacruciana verso una descrizione cosmogonica, L’uso del concetto di “dodicesima ora” riportato nel rituale, non ha solo un significato di crepuscolo dell’esistenza, ma fa riferimento ad altri concetti come quelli astrologici.
Il concetto di ore o case astrologiche può essere felicemente paragonato al “giorno dell’anima”. I singoli attributi delle case costituiscono la base dell’esistenza concreta, e ciascuna di essa rappresenta un settore particolare della nostra vita. per abbreviare diciamo che ogni settore definisce un tipo particolare di rapporto dell’essere, con il campo che questo settore concerne. In particolare la dodicesima ora o se vogliamo la dodicesima casa, fa riferimento alle prove, al distacco, alla rinunzia l’evoluzione interiore ed all’aldilà, la prossima vita. E’ in questa visione che va intesa la terza deambulazione di Adoniram, dove la luce splenderà eternamente e dove cadranno i veli del dubbio e i veli dell’oscurità cadranno dagli occhi. Completare la triade dell’altare completa la reintegrazione dell’essere e la parola sacra porta all’acquisizione di un livello superiore.
Il grado di Maestro Eletto
Anche questo è un grado rosacrociano. In questo grado il candidato rappresenta Zabud amico e consigliere di re Salomone La scena si svolge nella cripta segreta dei nove Archi, il primo arco è situato all’ingresso e il nono si colloca in fondo verso oriente. Zabud non fa parte della particolare confraternita nel tempio segreto, ma s’introduce comunque. Il candidato che lo rappresenta entra nel tempio quando non dovrebbe, eludendo la sorveglianza del guardiano. Viene scoperto e dovrebbe essere messo a morte ma il suo zelo lo salva ed ottiene il perdono del re. Viene invece ucciso il guardiano che dormiva e al suo posto viene istallato il candidato. Dopo il giuramento il candidato viene ammesso a superare il nono arco. Nella cerimonia assiste alla deposizione nell’Arca di una serie di oggetti, Il rotolo della legge sacra, il vaso della manna, il bastone di Aronne e la chiave per decifrare i caratteri incisi sull’Arca. L’Arca viene quindi chiusa e sul coperchio è incisa una piastra triangolare d’oro ai cui lati è incisa la chiave di lettura. E’ opportuno a questo punto segnalare una similitudine importante con un grado di un’altra tradizione, quella del rito scozzese, infatti nel quattordicesimo grado, ci sono due tradizioni, la prima fa riferimento al profeta Enoch il quale su indicazione divina scolpì un disco d’oro che collocò su di un’ara di marmo bianco al centro di un tempio sotterraneo,
Il nostro candidato effettuerà una prova simbolica e questa è paragonabile all’attraversamento di un ponte manifestando coraggio perseveranza e lavoro, gli archi infatti visti da un’altra angolatura sono assimilabili all’attraversamento di un ponte, rischioso, traballante, pronto a precipitare nell’abisso, ma il percorso iniziatico non è per i pavidi. La prova ed il rischio hanno l’effetto iniziatico di deificare il candidato. Non verrà mai ripetuto abbastanza che il viaggio e le prove sono solo la proiezione esteriore del viaggio che si svolge all’interno.