Essere Liberi
el Medio Evo, quando la massoneria era solo una corporazione di scalpellini e di costruttori di cattedrali, al tempo del feudalesimo, il popolo era costituito da servi della gleba pressoché in stato di schiavitù, legati alla terra di cui il feudatario era proprietario. Essi non erano padroni del loro destino, ne potevano allontanarsi dal territorio. Coloro che facevano parte delle corporazioni di mestiere, erano invece liberi e padroni di se stessi. Tra le varie corporazioni poi, quella degli artigiani della pietra era la più privilegiata ed all’interno di questa corporazione c’era la massima libertà di viaggiare, spostandosi a piacimento nel mondo allora conosciuto dovunque vi fosse una cattedrale da costruire. Non era facile entrare nella corporazione ed i membri avevano ideato una serie di segni e di parole che servivano a riconoscersi tra di loro. Avevano inoltre elaborato un linguaggio gergale, un “Argot”, che permetteva di intendersi anche parlando lingue diverse. Ciò veniva fatto per evitare, che degli estranei entrassero senza averne i requisiti. Coloro che entravano nella corporazione non dovevano essere servi della gleba, perché costoro non appartenevano a se stessi, ma al feudatario.
Oggi noi siamo muratori speculativi e questi concetti li applichiamo soltanto alla morale ed allo spirito.
Quando qualcuno é prigioniero diciamo che è in cattività. Il popolo ebraico ad esempio subì la cattività a Babilonia. Il termine deriva dal latino “Captivus” che significa prigioniero, Con l’avvento del cristianesimo si cominciò ad usare questo termine per indicare quelli che erano schiavi del male per questo ancora oggi noi diciamo che chi compie azioni malvage é cattivo. cioè non é libero.
Noi siamo liberi finché l’inclinazione verso il bene non è ostacolata da condizionamenti di sorta o da vizi dell’animo. Entrando nella Massoneria da uomini liberi continueremo a lavorare su noi stessi perfezionando il nostro essere fino ad essere la pietra levigata con cui l’artefice edificherà un tempio dello spirito.
(Graziani M., Massoneria Emulation, Ed. Bastogi, 2001)